Omelie e Lettere by San Leone Magno

Omelie e Lettere by San Leone Magno

autore:San Leone Magno
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


1. Sal., 41, 8.

2. Per l’espressione carnalis Iudaeus, spiritalis Christianus, cfr. Om. XVI, nota 7. San Leone, che usa il singolare con valore collettivo (come dimostra il plurale illis, nobis del periodo seguente), si ispira al pensiero paolino, intendendo da una parte i Giudei che vivono secondo la lettera dell’Antico Testamento e non capiscono come esso trovi realizzazione nel Nuovo, dall’altra i Cristiani che vivono nello spirito del Nuovo Testamento, di cui scoprono il preannuncio provvidenziale nel Vecchio. Cfr. Om. LXXV, 1.

3. Cfr. Sal., 21, 13. Il Salmo, come si è detto all’Om. LIV, nota 15, secondo la tradizione della Chiesa ha valore messianico ed allude alla sorte del Cristo. I molti vitelli ed i grassi tori, come al v. 17 i mastini, sono l’immagine dell’accanimento dei suoi nemici.

4. Matt., 26, 38.

5. Son queste le parole con cui inizia il Salmo 113.

6. Rom., 8, 32.

7. Cfr. Gen., 22, 18: «E tutte le genti della terra saranno benedette nella tua discendenza»; Rom., 4, 11-13: «(Abramo) ricevette… il sigillo della giustizia per mezzo della fede…, affinché fosse il padre di tutti i credenti incirconcisi… e fosse pure il padre di quei circoncisi, che non sono soltanto circoncisi, ma che seguono altresì le orme della fede del nostro padre Abramo…». Per capire il passo di san Leone bisogna ricordare il pensiero di san Paolo sul valore e il significato della benedizione, data ad Abramo. Cfr. Om. XXVI, nota 7.

8. Le parole sacer novorum mensis designano la primavera come «stagione del nuovo raccolto» e si comprendono alla luce di vari passi del Vecchio Testamento. Cfr. Es., 13, 4: Hodie egredimini mense novarum frugum; 23, 15: Sicut praecepi tibi tempore mensis novorum, quando egressus es de Aegypto; Deut., 16, 1: Observa mensem novarum frugum… quoniam in isto mense eduxit te Dominus Deus tuus de Aegypto nocte. Il nostro testo stabilisce una corrispondenza cronologica tra diversi fatti avvenuti o che avvengono in primavera: essi sono la creazione del mondo (accepit mundus exordium), secondo un’opinione comune a molti Padri della Chiesa e condivisa da Dante nella Commedia, la liberazione degli Ebrei dall’Egitto e la sua commemorazione nella Pasqua ebraica (vecchia Pasqua), la redenzione del genere umano attraverso la morte e la resurrezione del Cristo e la sua commemorazione nella Pasqua cristiana (nuova Pasqua).

9. 1 Cor., 2, 8.

10. È la menzogna ordita dal serpente-demonio ai danni di Adamo ed Eva (cfr. Gen., 3, 1-5): da essa è scaturita la vittoria del demonio, che fonda a sua volta una specie di diritto su tutta l’umanità peccatrice. Cfr. Om. XXII, nota 4.

11. 1 Tim., 6, 10.

12. Secondo la dottrina cattolica la penitenza, in cui è essenziale lo spirito di contrizione e di pentimento per i propri peccati, è la seconda tavola di salvezza per l’uomo dopo il battesimo. Per questo qui si dice che le lacrime di san Pietro ebbero l’efficacia stessa del battesimo (lacrymae tuae… virtutem sacri habuere baptismatis).

13. Evidentemente qui è molto attenuata la colpa di Pietro e come valida scusante è addotta la sua paura e la sua debolezza.



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